Dialogo sociale in UE: il ruolo centrale del comitato aziendale europeo

La Commissione europea accoglie con favore un altro importante passo politico che rafforza il dialogo sociale nell'UE. 

Oggi 22 maggio 2025, il Parlamento europeo e gli Stati membri dell'UE hanno raggiunto un accordo politico sulla direttiva riveduta sui comitati aziendali europei, che mira a rafforzare il dialogo sociale nell'UE.

I comitati aziendali europei (CAE) sono organismi che garantiscono che i lavoratori siano informati e consultati sulle decisioni transnazionali delle imprese con più di 1 000 dipendenti e che operano in più di un paese dell'UE o del SEE. Coinvolgere in modo significativo i dipendenti nelle decisioni aziendali può aiutare a gestire il cambiamento, ad esempio durante la ristrutturazione aziendale o quando si introducono nuove tecnologie.

Nel 2024 la Commissione ha proposto un aggiornamento della direttiva per facilitare l'istituzione dei CAE, migliorarne l'equilibrio di genere e promuovere un'applicazione efficace. La direttiva riveduta migliora inoltre l'accesso alla giustizia in caso di controversie e rafforza le sanzioni per le violazioni. Garantisce alle imprese la capacità di prendere decisioni e semplifica l'attuazione eliminando le esenzioni complesse e migliorando la chiarezza giuridica.

Tra i principali miglioramenti apportati alla direttiva riveduta figurano:

  • Consultazione tempestiva e significativa dei dipendenti: I membri del CAE devono ricevere una risposta motivata prima che l'azienda prenda decisioni su questioni transnazionali. Le aziende devono anche spiegare perché le restrizioni alla riservatezza si applicano alla condivisione di informazioni su questioni transnazionali.
  • Pari diritti per i lavoratori di richiedere i CAE: La soppressione delle esenzioni estenderà tali diritti a 5,4 milioni di lavoratori in 320 multinazionali con accordi conclusi prima del 1996.
  • Definizione chiara delle questioni transnazionali: La direttiva riveduta chiarisce quando un argomento si qualifica come "transnazionale", compresi gli effetti indiretti sui lavoratori di altri Stati membri.
  • Maggiore capacità di svolgere il proprio lavoro: Gli accordi CAEdevono specificare le risorse finanziarie e materiali, tra cui il bilancio, il sostegno di esperti e la formazione.
  • Migliore equilibrio di genere: Nel costituire i CAE o le commissioni speciali di negoziazione, le parti devono mirare a una rappresentanza di almeno il 40 % di ciascun genere. Se ciò non è possibile, i lavoratori devono essere informati dei motivi.
  • Migliore accesso alla giustizia: Gli Stati membri devono garantire che i CAE e le BNS possano accedere alla giustizia in caso di violazione dei loro diritti, attraverso costi finanziati dal datore di lavoro o altri mezzi come il patrocinio a spese dello Stato. Gli Stati membri devono inoltre notificare alla Commissione le modalità con cui i CAE possono avviare procedimenti giudiziari o amministrativi.
  • Rafforzamento dell'applicazione: Gli Stati membri devono introdurre sanzioni efficaci, dissuasive e proporzionate. Tali misure dovrebbero tenere conto del fatturato annuo della società o avere un carattere analogamente dissuasivo.

I prossimi passi

Il Parlamento europeo e il Consiglio devono ora adottare formalmente l'accordo politico. Gli Stati membri disporranno quindi di due anni dalla pubblicazione della direttiva riveduta nella Gazzetta ufficiale per attuare la legislazione. Le nuove norme si applicheranno un anno dopo. Durante questa transizione, gli accordi CAE esistenti possono essere adattati per soddisfare i requisiti riveduti.

Per maggiori informazioni consultare il comunicato stampa ufficiale.

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