Il presidente Anastasi al Sole 24 Ore: "Il nostro un progetto basato su risultati tangibili"

Il presidente di Formez, Giovanni Anastasi, ha scritto un articolo pubblicato ieri su Il Sole 24 Ore. Di seguito il testo, in basso il link all'articolo.
Quando nella vita decidevo di cambiare lavoro, a volte non c’era una motivazione logica. Sapevo che l’avrei trovata più tardi. Così, quando mi è stata proposta l’opportunità di lasciare il mondo del privato per sperimentare l’ecosistema pubblico, ho deciso che avrei trovato il senso di questa scelta durante il percorso. E così è stato.
A due anni da questo passaggio ho dato un senso alle cose. Avevo bisogno semplicemente di pensare più in grande. Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha voluto, con la nomina della nuova governance di Formez, dare un forte segnale di discontinuità. Ma a rendere agevole il mio compito è stato il fatto che con lui si sia avviata una stagione di rinnovamento profondo. La semplificazione, l’innovazione tecnologica, il merito, sono temi che fanno parte del mio DNA.
In questo nuovo ambiente ho incontrato tante persone di valore e con senso di responsabilità. Ho agito per dare visibilità e ascolto a chi merita, ignorando spesso ruoli e gerarchie.
Il progetto che stiamo vivendo in Formez è basato su attenzione ai risultati tangibili. Abbiamo dato ascolto ai nostri associati, che ci hanno premiato con una soddisfazione dell’88%, e a questo si aggiunge che le adesioni al nostro Istituto si sono incrementate del 15%.
L’idea di utilizzare l’Istituto come laboratorio per le Pubbliche Amministrazioni ci ha consentito di puntare sull’innovazione, in particolare sull’uso dell’IA. I webinar che abbiamo realizzato sin dal giugno 2024 hanno raggiunto circa 100mila beneficiari e un feedback positivo di oltre il 90%; il primo assistente virtuale per i concorsi ha risposto, in 7 mesi, a oltre 70mila domande, e si prevede un beneficio annuo di oltre 1 milione di ore di attesa risparmiate dai partecipanti; il tool di selezione profili dei consulenti esterni che abbiamo lanciato comporterà un risparmio di 15mila ore e un miglioramento qualitativo del 40%; abbiamo inaugurato sin da subito il nuovo metodo di valutazione di risultati e leadership e prodotto il corso di formazione sullo stesso tema a supporto del DFP per tutti i dipendenti pubblici; le procedure legate al controllo e alla trasparenza si sono ulteriormente rafforzate, e abbiamo portato in squadra nuove persone sulla base del merito. Significativi anche i trend social, con oltre il 53% in più di follower Linkedin, la piattaforma dei professionisti.
Il Formez di oggi non è perfetto ma è un posto vivo, dove se qualcuno ha le capacità di realizzare qualcosa di importante non incontra preclusioni, e io mi sento un testimonial di quanto possa essere positivo avere una commistione tra esperienza pubblica e privata.
Un aspetto a parte merita l’attenzione ai giovani, anche se preferisco parlare di attenzione ai talenti. Il talento non lo valuti solo per i suoi studi o la sua esperienza, ma per quello che è e sarà capace di dare. La vera sfida è nostra, che dovremo selezionarli ed esserne quindi all’altezza. Occorre dunque fare spazio a risorse inespresse e sottovalutate. E l’apertura data di recente dal ministro Zangrillo agli Istituti Tecnici va in questa direzione.
Ho sempre pensato che le persone sono quello che raccontano a casa la sera, ai familiari, agli amici, ai loro vicini. Io amo pensare di poter raccontare ai miei figli che sto lavorando per la nuova generazione, così che possano scegliere consapevolmente il loro futuro, evitando percorsi predefiniti, facilitati, o solamente resi unici dalla mancanza di fantasia o visione. La nostra generazione è nata con l’obbligo della massimizzazione del risultato, la nuova si svilupperà nel segno dell’equilibrio. Le Pubbliche Amministrazioni possono rispondere a questa esigenza, valorizzando tanto la crescita professionale quanto quella ricerca dell’equilibro tra vita lavorativa e privata che i giovani considerano fondamentale.
In Formez stiamo facendo la nostra parte per supportare il nuovo ciclo del mondo del lavoro, con la convinzione di poter fare la differenza, nel fare e nel comunicare in modo chiaro, diretto, empatico. Le nuove stagioni non sempre generano un “effetto palla di neve” ma creano un precedente, qualcosa al quale gli altri potranno in futuro aggrapparsi. Questa è la nostra speranza e il nostro impegno.
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